Lorenzo Invernici | Marnik & Rookies - Burn (behind the scenes)
A short tale about the music video we shot in Lanzarote for the song "Burn" by Marnik & Rookies.
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marnik burn official videoclip fire

28 Nov Tierra de Fuego

Red Scarlet-w camera on the beach in Lanzarote

Circa un anno fa esatto, siamo partiti alla volta di Lanzarote per girare il videoclip di “Burn” dei Marnik e Rookies.
L’anno prima ancora avevamo avuto la possibilità di stare qualche giorno sulla vicina Fuerteventura, per girare dei contenuti e scattare delle fotografie sempre per i Marnik. Quella prima volta che ho visto le isole vulcaniche me ne sono innamorato. Penso ci siano pochi posti belli, selvaggi e unici come le Canarie.

Lanzarote è stata la meta decisa per girare burn, perchè volevamo avere un paesaggio lunare, toccato dal fuoco e dal calore della lava.

Tutto è iniziato attorno a Settembre, quando si è dato il via alla fase di preproduzione. Una risorsa fondamentale per questo lavoro è stato google maps, grazie al quale siamo stati in grado di girare virtualmente l’isola e di scovare varie location adatte a quello che dovevamo fare.
Abbiamo trovato la scogliera, un lava tube (grotta/tunnel scavati dalla lava), spiagge. La lista dei possibili luoghi era molto ricca.

Partiamo, eravamo una crew ben assortita: Alex e Lele (i Marnik), Diana (la ragazza dai capelli rossi del video), Mucci (che ha diretto con me il video e si è occupata anche di produzione e casting), Luca e Giulia (operatore Ronin e 1st ac) e Chiara (logistica sul posto).

Il primo giorno mentre gli altri si occupavano di fare provviste e prendere possesso dell’appartamento, con altri ho fatto un giro di perlustrazione per controllare di persona le location che avevamo individuato su google maps. Erano decisamente meglio di come apparivano sullo schermo!

Nel girovagare a caso per le strade deserte dell’Isola ci siamo imbattuti anche in alcune zone che su Street View non eravamo nemmeno riusciti a trovare.
Il tramonto del primo giorno ha fatto da sfondo alle riprese sulla scogliera che sovrasta la Playa del Risco. La luce era perfetta, il vento ci ha complicato leggermente le cose con il drone, ma siamo riusciti a girare tutto quello che serviva, ovvero le scene con Diana sul bordo della scogliera. Dopo quelle piccole brevi scene eravamo tutti in hype! Era indescrivibile l’emozione di girare immersi in quei paesaggi.

Le riprese del primo giorno sono treminate con alcune scene di Alex con la lana di acciaio all’interno di una gigantesca grotta scavata dalla lava.
Non è stato facile trovarla, considerando soprattutto il fatto che avendo girato al tramonto le scene di Diana alla scogliera ormai era buio. Ci siamo addentrati con le torce alla ricerca di questo enorme buco nel terreno. Camminare fuori dai sentieri a Lanzarote non è troppo comodo, perchè le rocce vulcaniche sono dure e taglienti, per non parlare dei cespugli pieni di spine. Dopo 10-15 minuti di perlustrazione finalmente la troviamo. Una fossa alta una ventina di metri, che si estendeva per un’area abbastanza grande. Per un attimo ho pensato che solo con una corda sarebbe stato possibile calarsi li sotto. Un piccolo sentierino in realtà, scavato nella roccia, ci ha concesso di arrivare sul fondo ed entrare nel Lava Tube. L’aria era abbastanza pesante,  dalla volta della grotta penzolavano dei pipistrelli che avremo in seguito svegliato e fatto scappare per via del rumore che stavamo facendo.

Per via del calore e della luce, avremmo potuto girare soltanto la mattina prestissimo (ho obbligato tutti a puntare la sveglia alle 4 del mattino) e la sera in orario tramonto. La luce del mattino, verso le 5.30 era la migliore di tutte, e la cosa migliore del lavorare all’alba è che se ci si dilunga, c’è ancora la luce del giorno da poter sfruttare, mentre girare al tramonto è sempre più un rischio dato che una volta che il sole è sceso oltre l’orizzonte non c’è più luce utile.

Durante i giorni successivi, avevamo una serrata ed organizzata tabella di marcia da rispettare. Quando si hanno pochi giorni a disposizione è importante essere ben organizzati, in modo da non sprecare tempo e budget (che è quasi sempre calcolato al centesimo).

Fortunatamente Margaryta è stata in grado di trovare un cast veramente eccezionale. Sophie (una ragazza inglese trasferita da qualche mese a Lanzarote con la famiglia) oltre ad avere una presenza di grande impatto davanti alla camera, è stata anche un insostituibile aiuto per la gestione del fuoco in alcune scene, come quella della katana e dello skate infuocati.

Sophie from Marnik Burn videoclip
Sophie from Marnik Burn videoclip
Sophie from Marnik Burn videoclip

Durante l’ultimo giorno di riprese, durante il pranzo, abbiamo trovato un opucolo sulle attrazioni e landmarks di Lanzarote e sfogliandolo velocemente ci siamo imbattuti in un piccolo trafiletto che parlava di un naufragio avvenuto negli anni 80.
Un grosso mercantile che trasportava legname, la “Temple Hall” luga in origine 140 metri, si era adagiato sugli scogli bassi, poco distante dal porto di Arrecife. Durante una violenta tempesta aveva riportato dei danni e iniziato ad imbarcare acqua. Raccolto l’SOS la marina di Lanzarote ha fatto trainare la nave nelle acque basse poco distante dal porto dove rimane ancora oggi. La prua si è spezzata, inabissandosi. Sarebbe stato lo sfondo perfetto per le riprese con gli ultimi due fire performers!
Quel luogo era epico. Jerry sputava fiamme alte circa 3 metri, di fronte ad un mercantile abbandonato/naufragato. Non potevamo sperare di meglio per il video!

In conclusione, una cosa che vorrei sottolineare è che la location e il cast hanno fatto in questo caso l’80% del video. La fotografia, il montaggio, la color sono importanti si, ma un consiglio che mi sento di dare a tutti quanti è quello di investire tempo nella preproduzione in modo da trovare la location più adatta/unica e il miglior cast possibile perchè sul prodotto finale faranno sicuramente la differenza!

Per chi non lo avesse visto, posto qui sotto il videoclip ufficiale di Burn. Check it out!

TECHNICAL

Abbiamo cercato di portare meno attrezzatura possibile, distribuita soprttutto nei vari bagagli a mano. Abbiamo portato in ogni caso due camere, sia per poter filmare contemporaneamente con due angolazioni diverse (ed essere quindi più veloci) sia per averne in ogni caso una di backup in caso di problemi.

Le camere che abbiamo usato sono due RED: una Scarlet-W e una Epic Dragon.
La Epic è stata usata quasi sempre solo sul ronin, perchè rispetto alla scarlet ha un ingombro minore, con un 20mm 1.8. Sulla Scarlet invece come ottiche principali abbiamo usato il Sigma Art 18-35 e il 50-100 per primi piani e dettagli.

Chiude il comparto attrezzatura il drone, un Inspire 1 Pro sul quale abbiamo usato principalmente il 45mm per comprimere il più possibile i piani e avere un feel più cinematico rispetto al 15mm.

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